DANCE!
Da almeno sei anni Saverio Marconi vagheggiava una via nuova per il teatro musicale leggero: uno spettacolo originale e interamente italiano, nel testo, nella musica, nelle varie componenti sceniche.
Ha inseguito il proprio sogno mentre inanellava un successo dopo l’altro con i grandi musical storici in versione italiana da Cabaret a Hello, Dolly!. Fra un successo e l’altro nell’operosa “bottega” della Compagnia della Rancia, spesso in collaborazione con il Teatro Verdi, Marconi ha finalmente individuato, meditato ed elaborato l’idea di uno spettacolo tutto suo. È nata così l’idea di Dance!, uno spettacolo che unisse la lezione del musical classico – quello di Broadway per intenderci, con la sua tranche di romanzo popolare – alla formula più dinamica dell’opera-rock e della musica giovane: uno spettacolo in cui l’azione si esprimesse attraverso la danza e in cui anzi la danza fosse grande protagonista. Storico è comunque lo spunto dell’intrigo e dello spettacolo.
«Mi aveva molto colpito nel 1993, – dice Marconi, – la splendida versione cinematografica di Molto rumore per nulla, firmata e interpretata da Kenneth Branagh, con Emma Thompson e Denzel Washington. Nella commedia di Shakespeare, con la sua lussureggiante cornice italiana, con il suo “intrigo” e con il conflitto odio-amore incarnato da Beatrice e Benedetto, avevo intravisto l’occasione di un immaginario teatrale squisitamente moderno: un’opposizione di gusto e di stile tradotta dalla danza, contrapposizione di una concezione “classica” della danza e di una danza scatenata fra “rock” e “funky”. Di qui l’idea di un incontro-scontro fra un ballerino coreografo d’impostazione classica – alla Bejart – e di una bella attivista del rock. Naturalmente fra le due scuole di pensiero non è possibile alcuna fusione. Ma solo una felice convivenza. Convivenza rafforzata dall’amore, che fatalmente si insinua e finalmente esplode nella coppia. Proprio come nella commedia di Shakespeare, dove dagli opposti nasce l’armonia.»
Come in Shakespeare, anche in Dance! la cornice ha funzione determinante nel gioco scenico. E la cornice è doppiamente spettacolare: l’azione infatti si finge in Venezia durante il Carnevale nella dimora di una ricca americana, una sorta di Peggy Guggenheim. Lo spettacolo si svolge tutto sui tre piani del palazzo veneziano, offrendo così alla scenografia, e ovviamente alla regia, tutte quelle occasioni di cambiamento scenico, quasi in sequenza cinematografica, che fanno la bellezza e la magia del musical. Qui si cercherà di rievocare il fascino festoso del Trionfo. Perché in fondo l’intenzione è quella di celebrare, attraverso il musical, il Trionfo di Venezia e la sua lotta perenne con il mare. È questa la sfida di Dance!: cercare di far capire tutto questo in uno spettacolo non sulla danza ma per la danza.
Per la musica c’era l’esigenza di una musica a due facce, occorreva pertanto l’invenzione versatile di un giovane musicista. La scelta è caduta su Gianluca Cucchiara, che ha già una bella esperienza nel musical e che ha già dimostrato il suo talento ne Le Notti di Cabiria.
Lo spettacolo è andato in scena anche nella stagione 2001/2002