BIANCO O NERO – The Sunset Limited
Ha debuttato al 49° Festival di Borgio Verezzi in prima nazionale il 29 e 30 luglio 2015 ed è stato in tour nella stagione 2015/2016 il nuovo spettacolo di prosa di Compagnia della Rancia BIANCO O NERO – The Sunset Limited, romanzo in forma drammatica di Cormac McCarthy, con Saverio Marconi e Rufin Doh Zéyénovin per la regia di Gabriela Eleonori. I personaggi di BIANCO O NERO – The Sunset Limited sono personaggi mitici già dalla scelta dei nomi: Bianco e Nero, in riferimento al colore della propria pelle. Il bianco è professore ed ateo, il nero un ex carcerato per omicidio e credente. Uomini contemporanei, che si muovono in una realtà descritta iper-realisticamente, con tutta la crudezza del vivere quotidiano: il Bianco tenta il suicidio gettandosi sotto il Sunset Limited, un treno che attraversa gli Stati Uniti, dalla California verso Est, ma viene fortuitamente salvato dal Nero che lo porta nel suo appartamento. È qui che prende il via uno “scontro di certezze”, una terribile indeterminatezza, una sospensione pericolosa sul grande tema esistenziale per eccellenza: credere o non credere.
NOTE DI REGIA
Sarebbe molto facile semplificare. Bianco o Nero è un testo che affronta lo scontro tra due diversi modi di vivere. Con la speranza di una fede ritrovata o, al contrario, con la certezza del tramonto di ogni illusione. L’incontro dei due protagonisti nasconde e, lentamente, svela la inevitabile e impossibile soluzione sul modo più efficace di vivere “il transito terreno”. Con la crudezza di uno scontro all’ultima frase, l’autore rivela le contraddizioni di due esistenze, di un tempo presente devastato da un eccesso di cinismo razionalista dalla parte del Bianco e dalle violenze di una condizione da quella del Nero. Si è a poco a poco inglobati in un meccanismo dialettico che non risparmia lo spettatore. Lo pone, anzi, in alcuni momenti a schierarsi, a sorridere delle certezze sbandierate alternativamente. Oppure a perdersi in una serie di interrogativi che, individualmente, forse, ciascuno di noi non ha preso in considerazione con la necessaria consapevolezza.
In un luogo estremo e in una crudele unità di tempo si ha la sensazione che si stia disquisendo della nostra stessa salvezza. Di quella di una umanità sbandata e alla ricerca di un progetto per sé stessa. Ferma, adesso, su un marciapiede della metro in attesa di un treno che continui o sospenda una agonia evidente.
Gabriela Eleonori
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